A brest, aspettando La Boudeuse

Ok, ci siamo. Tra meno di due ore la Boudeuse entrerà in rada a Brest e darà ancora per aspettare la marea favorevole all'ingresso in porto. Qui le maree sono di otto metri e le correnti superano i 5 nodi, quindi è inutile tentare l'ingresso senza le condizioni favorevoli. Mi ricorda la Patagonia e il viaggio del 2007 con Adriatica. Stesse maree, stesse correnti, ma eravamo agli antipodi. Stesso tempo da cani, anche. Piove da due giorni senza tregua e l'equipaggio arriverà da strizzare. Anche in Cile era così...

Brest è una città nordica, fredda, grigia, militare e un po' triste. Ma i dintorni sono bellissimi. Le rocce scolpite dal vento e dalle onde assomigliano a quelle della Sardegna, nelle Bocche di Bonifacio e alla Maddalena. Altro clima,  in verità!

I prati verdi scendono a lambire le spiagge di sabbia bianchissima, incredibilmente fina. Gli alberi sono piegati irrimediabilmente verso sud est a causa del vento persistente dall'oceano. Come i cespugli di mirto deformati dal maestrale a Caprera.

Tra poche ore imbarcherò. Mi chiedo tante cose. Semplici, come "quale sarà la mia cabina?" oppure "avranno avuto problemi tecnici?"... altre più profonde: "Ce la faremo a dimostrare al mondo che il cambiamento climatico è davvero in atto?" o anche "sevirà davvero questo nostro lavoro, con le sue fatiche e le sue difficoltà?"...

a seguire...

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